Lago costiero o salino

Questo tipo di laghi fanno anche essi parte delle acque lentiche, si sono formati grazie al moto ondoso che depositando il materiale sospeso nelle acque marine ha creato cordoni litoranei su una linea parallela alla costa.
Il continuo accumulo di tale materiale è arrivato nel corso del tempo a sporgere al di sopra del livello del mare chiudendo dietro di se l’acqua, un contributo è stato fornito anche dal vento accrescendo le dune sabbiose depositando ulteriori materiali. Spesso persiste un collegamento diretto con il mare.

Vista del lago di Fondi (LT)

I fondali hanno specifiche caratteristiche in quanto sono costituiti da argila, sabbia e limo.
La vegetazione tipica è un’associazione vegeale chiamata zostereto, vi possono essere elofite, piante radicate al fondo che hanno solo la parte basale sommersa come le cannucce di palude (Phragmintes australis), le tife (Typha angustifolia e T. latifolia); Rizofite radicate al fondo completamente immerse nell’acqua o con le parti vegetative galleggiati in superficie : ninfea (Nymphaea alba), morso di rana (Hydracharis morsus ranae); liberamente fluttuanti, Pleustofite Lemna, Spirodela e Salvinia natans.
Nelle zone più prossime al mare vi saranno raggruppamenti di Cimodocea (Cymodocea nodosa) e Nanozostera noltii.
Le macroalghe presenti sono l’Enteromorfa, l’Ulva e la Gracilaria.
La salinità in particolari condizioni può variare a causa di periodi di infiltrazioni di acqua marina con i flussi della marea, un’ alternanza di acque dolci che defluiscono verso il mare e di acqua salata che affluisce nel bacino; può verificarsi elevata piovosità; l’ immissione di acque dolci da parte degli immissari; forte evaporazione.
In prossimità di fiumi o canali che sfociano nel lago con apporto di acque interne si avranno abitualmente acque debolmente salmastre o dolci dove si possono ancora incontrare numerose piante acquatiche sommerse come il ceratofillo, la brasca, il miriofillo e l’elodea, la presenza di acque meno salate garantirà l’esistenza a pesci tipici delle acque dolci come carassio, spinarello, carpa e tinca.
Saranno presenti le gambusie perchè tollerano salinità elevata.
Sulle rive saranno presenti piante che tollerano una salinità discreta come cannuccia (Phragnities comunis) o piante che tollerano una salinità ancor maggiore come la salicornia glauca (Arthrocnemum glaucum).
Le specie che si adattano a diversi gradi di salinità sono dette eurialine.
Le specie ittiche che dal mare si avventurano o stanziano in questo ecosistema sono sarago sparaglione (Diplodus annularis), s. testa nera (Diplodus vulgaris), s.maggiore (Diplodus sargus), sogliole (Solea vulgaris), spigola (Dicentrarchus labrax) cefalo vero o muggine (Mugil cephalus), c. bosega (Chelon labrosus), c. calamita (Liza ramada), c. dorato(Liza aurata), anguilla(Anguilla anguilla), lattarino(Atherina boyeri), orata (Sparus aurata), marmora (Pagellus momyrus), pesce ago di rio (Syngnathus abaster).
Può frequentare queste zone il pesce nono (Aphanius fasciatus).
Tra i crostacei si possono incontrare il gamberetto (Palaemon elaegans) e il Triops cacriformis di cui parlava anche Konrad Lowrence nell’opera “Il declino dell’uomo”.
Tra i mitili troviamo ostrica comune (Ostrea edulis), cozze ( Mitilus galloprovincialis), vongole o lupino (Dosinia exoleta) cannolicchi (Solen marginatus PULTENEY, 1799 ).

Emilio Martiello
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