Octopus vulgaris. Polpo comune o piovra

Si tratta di un mollusco Cefalopode della famiglia Octopodidae frequentatore dei bassi fondali fino ai 200 metri.
Un tempo molto diffuso nel Mediterraneo, negli ultimi 40-50 anni, a causa della pesca eccessivaoggi la densità della popolazione è diminuita .
Di distribuzione globale preferisce ambienti rocciosi dove può nascondersi negli anfratti ma si può incontrare anche su substrati sabbiosi o nella prateria di Poseidonia.
Il corpo è ovale con testa e corpo fusi.

Polpo comune Octopus vulgaris

Polpo comune Octopus vulgaris

Presenta otto tentacoli con due file parallele di ventose.
Nei maschi uno dei tentacoli, chiamato ectocotile (o ectocotilo), svolge la funzione di organo copulatore.
Ai lati della testa sono presenti gli occhi sporgenti.
La bocca si trova al centro dei tentacoli, qui è presente un robusto becco corneo che viene impiegato per rompere il carapace dei crostacei come i gusci delle conchiglie ed in alcuni casi è utilizzato per autodifesa.
Con il becco nell’uomo può produrre profonde lacerazioni che sanguineranno copiosamente.
L’Octopus vulgaris possiede sulla cute liscia delle cellule pigmentate (cromatofori) che consentono all’animale di cambiare colore a seconda dell’ambiente allo scopo di mimetizzarsi.
Questo processo avviene in pochi secondi rendendone difficile l’individuazione ad un occhio non in grado di riconoscerne la forma, inoltre la pelle può incresparsi aumentando la difficoltà della messa a fuoco.

Video da Youtube che mostra il mimetismo del polpo:

Oltre al mimetismo le variazioni cromatiche della specie possono tradire umori, ad esempio il bianco è la colorazione che assume quando è intimorito, se invece disturbato oltre a gonfiarsi per sembrare più grande assume una colorazione scura fino al nero.
Un sifone dalla doppia funzione è presente nella parte posteriore: la ben nota capacità, in situazioni di pericolo, di espellere “inchiostro” che intorbidirà l’acqua; espellere acqua per spostarsi più velocemente come in un sistema a propulsione.
L’assenza di esoscheletro permette agli esemplari della specie di infilarsi agevolmente in cavità di piccole dimensioni o di guadagnare la fuga se catturato.
Nel Mediterraneo la lunghezza massima a cui può arrivare è di 1 metro.
Le sue aspettative di vita sono mediamente di un anno, in pochi casi un anno e mezzo.
L’alimentazione è costituita prevalentemente da molluschi bivalve, gasteropodi e da crostacei.
La riproduzione avviene nei mesi da marzo ad ottobre ma può protrarsi per tutto l’anno.
A seguito del rituale di corteggiamento il maschio usa l’ectocotile per introdurre lo sperma contenuto negli spermatofori nella cavità palleale della femmina.
La gestazione ha durata di 30 giorni, poi le uova di dimensioni 1,5 / 2 mm di diametro circa e di numero variabile dalle 50.000 a 400.000, vengono espulse in cordoni gelatinosi che vengono attaccati ai soffitti delle tane dove saranno sorvegliate dalle femmine.
In questo periodo di incubazione che in base alle temperature può durare anche 2 mesi la femmina non si nutre trascorrendo il suo tempo proteggendo e ventilando il futuro della sua specie.
Al termine del periodo la femmina ormai esausta sarà facile fonte di cibo per i predatori mentre le larve avranno vita pelagica fino al quarantesimo giorno in cui si dirigeranno sul fondo.
Prettamente notturno trascorre il giorno nella tana per uscire di notte alla ricerca di cibo.
Solitario e territoriale ha l’abitudine di ornare i pressi della sua abitazione con sassi o con i residui di molluschi che può usare anche come barricata.
In natura è stata osservata anche la capacità di utilizzare degli oggetti come pietre per impedire la chiusura dei bivalve di cui si nutre.
La notevole intelligenza della specie è stata spesso testata da studiosi che per dimostrarne la capacità di apprendimento ed emulazione hanno fatto loro svitare barattoli con cibo all’interno o li hanno rinchiusi in labirinti costituiti da tubi per vederli apprendere la strada della libertà.
Video da Youtube.  Avviso: video che contiene anche immagini di predazione a scapito di altri organismi marini

Il polpo comune può essere tenuto in acquario dove è senz’altro un ospite insolito ed interessante tuttavia, dato il suo mimetismo e le abitudini notturne, sarà tutt’altro che vistoso e sarà bene tener da conto che:
-una chiusura con un coperchio ben fissato è necessaria per non avere fughe.
-gli arredi e le attrezzature devono essere ben saldi o molto pesanti per scongiurare manomissioni, frane, stravolgimenti del layout .
-la temperatura non dovrà superare i 22-23°.
-la vasca sarà monospecifica onde evitare possibili predazioni a gamberetti e pesci, granchi etc. e dedicata ad un solo ospite.
-esemplari facili allo spavento non faranno altro che intorpidire l’acqua.
-uno skimmer sarà necessario per eliminare il ricco carico di inquinanti ed eventuali “spruzzate”.
Altre specie incompatibili sono i suoi predatori d’eccellenza: murene, cernie e gronghi.
Esemplari non addomesticati in un acquario idoneo dopo un primo periodo di timore cominceranno ad essere più propensi a farsi vedere perché assoceranno la nostra presenza al cibo arrivando anche ad accettarlo dalle mani.
Tra le specie compatibili Anemonia sulcata, Actinia equina.
L’alimentazione deve essere giornaliera e può comprendere molluschi chiusi che riuscirà ad aprire senza difficoltà, pesce decongelato, crostacei vivi.

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Emilio Martiello
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