Hydrocharis morsus-ranae, morso di rana

Pianta relitto dell’Era Terziaria, acquatica perenne e fluttuante della famiglia Hydrocharitaceae con distribuzione euro-asiatica nelle acque calme o stagnanti e poco profonde di fossi e paludi.
Nel territorio italiano, sebbene sia ormai una rarità allo stato spontaneo, è presente, con esclusione della Valle D’Aosta, dalle regioni del nord fino ad Emilia Romagna, Toscana e Lazio, la sua presenza è attestata anche in Puglia.
Naturalizzata nel Nord America è divenuta invasiva nella regione dei Grandi Laghi.
Le foglie dal lungo picciolo, con diametro massimo di 5 cm, sono reniformi, disposte a rosetta e si adagiano sull’acqua.
Le radici sono fluttuanti e fittamente ricoperte di peli radicali, in condizioni di scarsità di acqua possono radicare al fondo.
La fioritura va da giugno a settembre, i fiori con la corolla larga 2 cm, sono sorretti da un peduncolo lungo 2-3 cm, presentano tre petali bianchi arrotondati e tre sepali verdi sia sulle piante femminili sia su quelle maschili. L’impollinazione avviene tramite insetti.
I semi numerosi sono contenuti in una capsula ovoidale e carnosa.
Può espandersi per mezzo di stoloni.


In autunno le piante cominciano a deperire per disfarsi nell’acqua e scomparire totalmente ma non prima di aver prodotto piccole gemme rigonfie e svernanti (ibernacoli) che cadranno sul fondo per germogliare e risalire in superficie a primavera generando nuove piante.
Lontane dal gelo possono sopravvivere da un anno all’altro.
Quasi estinta in natura è specie frequente nelle zone assolate di laghetti domestici se ricchi di sostanze nutritive.
Non è molto frequente negli acquari dove può essere coltivata con le giuste condizioni.


Emilio Martiello © Acquefredde.it .

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