Akadama (giapponese “Terreno a palline rosse”) è un prodotto giapponese di origine vulcanica prelevato esclusivamente dal monte Fuji ed utilizzato abitualmente per i bonsai.
In commercio sono presenti molte imitazioni dalle caratteristiche diverse dall’originale, in Italia e negli altri paesi viene esportato dall’unica azienda che lo commercializza in questa veste .
In commercio sono presenti molte imitazioni dalle caratteristiche diverse dall’originale, in Italia e negli altri paesi viene esportato dall’unica azienda che lo commercializza in questa veste con granulometria media e piccola.
E’ un composto di argille e terre allofane che sono state esposte a temperature elevate e forte pressione ottenendo così una struttura dei granuli compatta e solo parzialmente solidificata.
Di per sé non contiene elementi nutritivi ma viene impiegata in acquario per scambiare le sostanze tra altri substrati e le radici infatti è in grado di adsorbire e poi rilasciare lentamente i nutrienti che immagazzina.
Inizialmente assorbe magnesio e calcio, che andrebbero prontamente reintegrati, abbassando GH (durezza totale dell’acqua) e KH (durezza carbonatica) fino a saturazione per poi comportarsi in modo “normale”.
Il suo pH è neutro e per la sua particolare conformazione permette l’insediarsi di batteri, lo scambio di ossigeno, il drenaggio.
Non tende a compattarsi tutt’al più si macera nel tempo.
L’uso con dispenser di anidride carbonica è da tenere sotto controllo soprattutto nei primi periodi d’impiego.
E’ un composto di argille e terre allofane che sono state esposte a temperature elevate e forte pressione ottenendo così una struttura dei granuli compatta e solo parzialmente solidificata.
Di per sé non contiene elementi nutritivi ma viene impiegata in acquario per scambiare le sostanze tra altri substrati e le radici infatti è in grado di adsorbire e poi rilasciare lentamente i nutrienti che immagazzina.
Inizialmente assorbe magnesio e calcio, che andrebbero prontamente reintegrati, abbassando GH (durezza totale dell’acqua) e KH (durezza carbonatica) fino a saturazione per poi comportarsi in modo “normale”.
Il suo pH è neutro e per la sua particolare conformazione permette l’insediarsi di batteri, lo scambio di ossigeno, il drenaggio.
Non tende a compattarsi tutt’al più si macera nel tempo.
L’uso con dispenser di anidride carbonica è da tenere sotto controllo soprattutto nei primi periodi d’impiego.
Emilio Martiello
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