Alborella settentrionale. Alburnus arborella

Pesce d’acqua dolce della famiglia Leuciscidae presente in Slovenia, Svizzera, nel fiume Zrmanja in Croazia, nel fiume Neretva in Bosnia-Erzegovina, in Italia nel distretto ittiogeografico Padano-Veneto; sono incerte di originarietà le dislocazioni più a sud nel bacino dell’Arno, sul versante adriatico fino alla provincia di Ancona e quelle nell’Italia centrale; introdotto in alcuni bacini nelle regioni Emilia-Romagna,Toscana, Umbria, Marche, Lazio e nell’Italia meridionale fino a sovrapporsi in parte con l’areale dell’alborella meridionale/appenninica (Alburnus albidus). Introdotto anche nel bacino Eneo in Croazia.
Confusa per molti anni con l’alburno (Alburnus alburnus), specie europea ma alloctona nei nostri confini geografici, poi come altre specie italiche è stata abbastanza recentemente riconosciuta come taxa a sé stante.
Questa specie costituisce negli ambienti acquatici un elemento importante della catena trofica fra fitoplancton e zooplancton di cui si nutre e i predatori che si nutrono di essa come luccio italico (Esox cisalpinus), cavedano italico (Squalius squalus) etc. tanto che al calo delle presenze di alborella consegue la contrazione delle altre specie.
Adattabile e comune popola diverse tipologie di ambienti acquatici, da fiumi e canali di pianura e collina con correnti moderate ai laghi, come relitto glaciale anche in alcuni laghi alpini.


Specie gregaria vive in branchi spesso associandosi con triotto (Rutilus aula), cavedano, barbo padano (Barbus plebejus), lasca (Chondrostoma genei), occupando sia acque limnofile che reofile.
L’alimentazione è composta da plancton, insetti e loro larve, crostacei, alghe e detriti organici su cui si avventa con voracità, rallenta la ricerca del cibo solo nei periodi più freddi.
Alburnus arborella è un pesce di taglia piccola, solitamente tra 16-17 centimetri e raramente ai 20 centimetri, con corporatura allungata e stretta, testa minuta con bocca obbliqua rivolta verso l’alto e la mascella inferiore leggermente prominente, occhi grandi e rotondi dalla cornea bianca-gialla, sui fianchi la colorazione è vivamente argentata, ventre bianco, dorso verde-grigio, scaglie piccole, pinne ben sviluppate e traslucide con la anale molto avanzata che parte in corrispondenza dei raggi della pinna dorsale, la caudale è forcuta con estremità appuntite.
Raggiunge la maturità dopo due anni, non vi è dimorfismo sessuale ad eccezione del periodo di frega quando su capo e corpo dei maschi compaiono tubercoli nuziali invece le femmine si ispessiscono per la maturazione delle gonadi.


Nel periodo di frega, tra maggio e agosto in base alle temperature della località, i banchi si avvicinano ai litorali nelle basse profondità dove avviene una frega di massa su substrati ghiaiosi e sabbiosi, soprattutto nottetempo. La fecondazione è esterna e promiscua, le uova poco più grandi di un millimetro schiudono in base alle temperature in 3-5 giorni o poco più; è frequente l’ibridazione con specie simili.

Abbondante in tutto il suo areale ha però risentito delle alterazioni ambientali e della diffusione di alcuni parassiti di origine esotica, delle oscillazioni idriche nei livelli dei bacini occupati, della competizione alimentare dovuta all’introduzione di specie alloctone come gardon (Rutilus rutilus), cebacek (Pseudorasbora parva), rodeo amaro (Rhodeus amarus), rodeo sericeo (Rhodeus sericeus), altre forme di impatto negativo legate alla presenza di specie alloctone sono l’ibridazione con quelle affini come l’alburno (Alburnus alburnus) e la predazione da parte di aspio (Aspius aspius), persici reale (Perca fluviatilis) e trota (Micropterus salmoides), lucioperca (Sander lucioperca), siluro (Silurus glanis) etc.

Progetto per la reintroduzione dell’alborella nel Lago di Garda:
https://www.upsdelgarda.it/wp-content/uploads/2021/04/Alborella2021-4-2.pdf

https://www.gardapost.it/2021/04/23/progetto-alborella-si-di-veneto-e-trentino-no-della-lombardia-pescatori-inbufaliti/

Emilio Martiello © Acquefredde.it .

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