Cavedano italico. Squalius squalus

Pesce d’acqua dolce della famiglia Leuciscidae endemico in Italia, Svizzera, Francia meridionale (fiume Var) e dei fiumi afferenti al Mar Adriatico di Slovenia, Croazia, Bosnia ed Erzegovina. Recentemente introdotto nella Carolina del Nord.
Specie ubiquitaria diffusa in ogni ambiente d’acqua dolce dai piccoli torrenti ai fiumi dalla foce fino al tratto pedemontano, nei laghi dove frequenta le zone meno profonde, in stagni e paludi. Resistente alle alterazioni ambientali, all’inquinamento industriale o urbano, molto adattabile e abbondante in quasi tutto il suo areale.
Squalius squalus
L’elevazione allo status di specie è abbastanza recente, in passato era accomunato al cavedano europeo (Squalius cephalus) simile per biologia e morfologia se si escludono le pinne aranciate di quest’altra specie ma dal differente areale se non per alcune introduzione di esemplari alloctoni.
Presenta corpo allungato e robusto, livrea grigio-marrone o verde scuro, bronzeo, variabile a seconda delle condizioni ambientali, fianchi argentei, ventre biancastro, grandi scaglie, testa massiccia con bocca larga dalla mascella superiore più prominente e labbra spesse, grande pupilla circondata da un sottile anello, pinna dorsale scura e bluastra, pinne pettorali più chiare andanti al trasparente, imponente pinna caudale che ricorda l’impennaggio di una freccia, può raggiungere 50-60 cm di lunghezza.
Onnivoro e opportunista senza alcuna specializzazione presenta dieta varia in base alla disponibilità che comprende alghe, insetti, crostacei, pesci, anfibi in stadio larvale, senza disdegnare gli scarti più vari della civiltà umana dall’organico all’inorganico.
Vive in branco nella fase giovanile poi tende a diventare più solitario in età avanzata.
Non vi è dimorfismo sessuale ad eccezione del periodo di frega quando su capo e corpo dei maschi compaiono tubercoli nuziali invece le femmine si ispessiscono per la maturazione delle gonadi.
Raggiunge la maturità al secondo anno di vita nei maschi e al terzo-quarto nelle femmine.
La frega avviene su fondali ghiaiosi tra aprile e luglio a seconda delle temperature della località, solitamente di notte, con fecondazione esterna e promiscuità.
Il cavedano italico può ibridarsi con il cavedano europeo che incontra a causa di passate introduzione portando all’inquinamento del pool genetico.
Altre specie con cui può ibridarsi sono alborella (Alburnus arborella), alborella appenninica (Alburnus albidus), rovella (Rutilus rubilio) e vairone (Telestes muticellus).
Non risulta essere soggetto a grandi minacce che ne mettano a repentaglio la conservazione della specie se non il generale inaridimento dei corpi idrici, l’ibridazione con specie simili e la pressione dovuta alla predazione da parte di altre specie traslocate.

Emilio Martiello © Acquefredde.it .

È assolutamente vietata la riproduzione, anche solo parziale, delle illustrazioni, del testo e delle foto presenti in questo articolo, senza il consenso dell’autore.

Condividi !