Spirodela polyrhiza. Lenticchia d’acqua maggiore o lenticchia di palude

Pianta idrofita dalle fronde flottanti un tempo appartenente alla famiglia delle Lemnaceae ora in quella delle Araceae sulla base dei dati molecolari APG (Angiosperm Phylogeny Group).
Cresce in acque stagnanti o a debolissima corrente con distribuzione subcosmopolita dal livello del mare fino a 1000 m circa, raramente segnalata come specie invasiva come per USA, Hawaii e Singapore, introdotta per Cuba e Giappone, non presente in Africa equatoriale e sud America.
Si presenta con piccole foglie larghe da 0.5 a 10 mm ovali o rotonde di color verde glauco nella parte superiore, rosso-violaceo nella parte inferiore, provviste all’interno di sacche d’aria che gli conferiscono capacità di galleggiamento.
Le radici fascicolate sono di lunghezza non superiore a 3 cm.

I fiori mancano di sepali o petali; i fiori maschili hanno 2 stami mentre quelli femminili hanno un unico pistillo.
Sebbene rara la fioritura può avvenire nel periodo tra maggio-ottobre.
La riproduzione avviene principalmente per gemmazione asessuata con gemme stolonifere, nuove fronde che sviluppano un loro apparato radicale e si dividono dalla pianta madre.
In autunno si formano gemme svernanti dette turioni o ibernacoli contenenti amido in grado di garantire la sopravvivenza della prossima generazione depositandosi sul fondo per poi riemergere in primavera e sviluppare il nuovo ciclo vegetativo.
Questa specie può proliferare molto velocemente andando a coprire vaste aree di stagni o corsi d’acqua lenti in pochi giorni, fino a bloccare la luce necessaria per la fotosintesi ad altre piante sommerse, può anche influenzare negativamente navigazione, balneazione e altre attività ricreative.
È in grado di assorbire numerose sostanze come azoto e nitrati pertanto è utilizzata in fitodepurazione contribuendo alla diffusione della specie ed esponendo al rischio di colonizzazioni in ambienti naturali dove non nativamente presente.
L’impiego di Spirodela polyrhiza in acquario può portare all’occlusione del sistema filtrante, le eccessive proliferazioni in vasca non vanno smaltite inviandole ai depuratori cittadini dai quali potrebbero raggiungere rigagnoli o fiumi invadendo gli ambienti naturali come per qualsiasi altra pianta.

Emilio Martiello
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