Giacinto d’acqua. Pontederia crassipes (ex Eichhornia crassipes)

Acquatica galleggiante della famiglia delle Pontederiaceae, cresce sulla superficie di laghi, fiumi e canali.
Originaria del bacino dell’Amazzonia si è progressivamente diffusa in modo transcontinentale ad opera dell’uomo fino a rappresentare un problema ambientale e sociale in molte regioni del pianeta.
Ogni singola pianta può raggiungere il mezzo metro di estensione.
Le foglie, disposte a formare una rosetta sono cuoriformi e lucide attaccate alle radici per mezzo di un picciolo rigonfio nella parte bassa.
Il picciolo, di questa particolare forma contiene una massa spugnosa detta parenchima aerifero, è sfruttato dalla pianta per galleggiare.

Vasta distesa di giacinto d’acqua (Pontederia crassipes, ex Eichhornia crassipes) nell’Agro Pontino (LT)

In primavera su lunghi peduncoli al di sopra delle foglie (estate per i climi più rigidi delle aree temperate) vengono emessi fiori a spiga viola/lilla con una macchia giallo nella parte superiore.
Il fiore prima di appassire ha un durata massima di 2-3 giorni.
Al termine della fioritura vengono prodotte capsule contenenti semi che poi radicheranno in acqua.
Al di sotto della superficie acquatica vi sono le radici libere, radici con cui la pianta è capace di estrarre materia organica e metalli pesanti depurando le acque in cui si trova.


In acqua poco profonda le radici riescono a fissarsi al suolo svolgendo comunque la loro funzione.
I cespi fogliosi natanti e non radicati al suolo consentono alla pianta di spostarsi sulle correnti e raggiungere nuovi areali da colonizzare.
La grande capacità riproduttiva, tale da renderla infestante, non è dovuta alla propagazione da seme bensì alla esuberante produzione di stoloni.
E’ così in grado di riempire in brevissimo tempo gli specchi d’acqua in cui si affaccia.
Nelle zone non originarie l’intensa proliferazione e la completa assenza di bioregolatori, come parassiti e animali che se ne nutrono, rende la presenza di tale pianta nociva per qualsiasi forma di vita compreso l’uomo.
Si crea inevitabilmente negli ambienti colpiti dall’eccessiva presenza di Pontederia crassipes, (ex Eicornia crassipes) una zona afotica in grado di eliminare tutte le piante acquatiche e conseguente anossia, come nel caso della proliferazione di Pistia stratiotes.
Piante e pesci finiscono per morire, le economie legate alla pesca vengono annientate.
L’accesso con natanti diviene impraticabile.
Il via alla diffusione di questa pianta ad opera dell’uomo è stato dato per fini ornamentali.
Dalla coltivazione in laghetti ed acquari alcuni esemplari sono fuoriusciti e dove le temperature invernali non sono inferiori ai 10 gradi è risultata invasiva.

La  proliferazione del giacinto d’acqua porta ogni anno a spese di capitali importanti al fine del contenimento.
Con la sua presenza alloctona in Europa, Africa, Asia, America del Nord è entrata nell’elenco delle 100 tra le specie aliene più dannose del mondo stilato dall’IUCN (Unione internazionale per la conservazione della natura) e dalla ISSG (Gruppo di studio sulle specie invasive della IUCN) Link.
In Italia è presente in numerose regioni, è segnalata in Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Sicilia e Sardegna.
Allo scopo di eradicare questo problema dalle zone interessate viene impiegata la lotta biologica mediante l’introduzione del lepidottero Niphograpta albiguttalis e del coleottero Neochetina eichhorniae, tuttavia l’ennesima introduzione di specie aliene può portare con se danni collaterali.
La rimozione meccanica e assidua, come recentemente dimostrato per la Sardegna, sembra essere la strada migliore.
Anche se si può considere l’uso delle piante infestanti come risorsa per ottenere biomassa da trasformare in biogas, o come foraggio per animali, o fertilizzante, o per assorbire eccessi di varie sostanze nelle acque non c’è motivo di rivedere queste specie di buon occhio.

Troppo spesso, ancora, viene proposta in vendita nei mercatini on-line e ricercata dagli amanti dei laghetti ornamentali.

Laghetti dove non sempre vengono adottate misure di sicurezza per evitare possa raggiungere, anche accidentalmente, acque libere.

Al fine di scoraggiarne ulteriormente la diffusione sono necessarie campagne di sensibilizzazione.

N.B. specie di cui è attualmente vietata vendita e detenzione a causa delle problematiche d’ invasività, vedi: ELENCO DELLE SPECIE INVASIVE ANIMALI E VEGETALI DI RILEVANZA UNIONALE (link esterno).

 

Emilio Martiello
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