Nelumbo nucifera. Loto asiatico

Pianta idrofita perenne, della famiglia Nelumbonaceae composta da un solo genere Nelumbo con due specie: Nelumbo nucifera Gaertn. e Nelumbo lutea Pear.
La distribuzione originaria comprende India centrale e settentrionale, Indocina settentrionale e Asia orientale fino all’Amur. È invece incerto l’indigenato nel sud-est asiatico, in Nuova Guinea e Australia, areali dove si sarebbe diffusa a seguito di traslocazioni effettuate dall’uomo.
L’altitudine massima a cui la specie è stata rinvenuta è di oltre 4.000 m nell’Himalaya.
Trova condizioni ideali in acque permanenti quasi prive di corrente come laghi, paludi e stagni ad una profondità massima di 2 metri.
In Italia è considerata come specie alloctona invasiva per Piemonte, Lombardia, Lazio; è presente anche in Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Sardegna.
Questa diffusione è dovuta perlopiù ad introduzioni con scopo ornamentale e in alcuni casi a fini alimentari come per la coltura iniziata nel 1921 da Maria Pellegreffi nelle acque del Mincio sui laghi mantovani.
Una diffusione che ad oggi, con la consapevolezza dell’impatto da specie esotiche, ha elevati costi annuali di contenimento ma fa cassa generando turismo.
La dispersione può avvenire anche per mezzo dell’avifauna.

Nelumbo nucifera sul Mincio nei pressi del “Lago Superiore”, Mantova

Con crescita esuberante è in grado di creare brevemente vasti spazi monospecifici, dove le ampie foglie limitano il passaggio di luce necessario per la fotosintesi di specie native, ovunque questa specie non sia originaria le si attribuisce il calo della diversità di macrofite e invertebrati.
Le piantagioni di loto producono centinaia di migliaia di semi ogni anno che cadono sui fondali o vengono spinti in nuove zone dalla corrente, alcuni semi germogliano a breve mentre altri possono rimanere dormienti per secoli (anche più di mille anni) e poi dar vita a nuove plantule.

Si presenta con molteplici fenotipi variabili le cui caratteristiche più comuni sono:
il rizoma strisciante nel fango lungo anche 6 metri; i piccioli lunghi fino a 200 cm; le grandi foglie di colore verde glauco che possono arrivare ad 80 cm, queste galleggiano sulla superficie dell’acqua o si tengono al di sopra di essa. Hanno aspetto ceroso e mostrano un’ultra-idrofobicità, nota anche come “effetto loto”; ogni pianta può occupare fino a 4 m²; l’impollinazione è entomofila ed è possibile anche l’autoimpollinazione; i fiori (estate-autunno) hanno colorazione bianco, rosa, rosso con numero variabile di petali, sono ermafroditi e possono sviluppare calore per attirare gli insetti; il frutto, legnoso e conico ha numerose cavità in cui sono incapsulati singolarmente i pericarpi, forme e dimensioni sono variabili per fenotipo; I semi sono nucule ovoidali, legnose e resistenti;
può propagarsi anche vegetativamente.

Emilio Martiello © Acquefredde.it .

È assolutamente vietata la riproduzione, anche solo parziale, delle illustrazioni, del testo e delle foto presenti in questo articolo, senza il consenso dell’autore.

Condividi !