Un piccolo laghetto domestico, il mini pond

N.B. Questo articolo è datato febbraio 2015, alcune delle specie animali e vegetali  citate (Eichhornia crassipes / giacinto d’acqua, Lagarosiphon major, Procambarus clarkii / gambero rosso della Luisaina, Orconectes limosus / gambero di fiume americano)  sono entrate nell’ ELENCO DELLE SPECIE INVASIVE ANIMALI E VEGETALI DI RILEVANZA UNIONALE (link esterno) pertanto ne è attualmente vietata vendita e detenzione a causa delle problematiche d’invasività.

Quella del mini pond, un piccolo giardino acquatico, dilaga da anni come una moda che tiene conto del forte impatto estetico che può offrire una tale realizzazione.
Semplici da costruire possono trovare alloggio in giardini o su balconi cittadini, la posizione del mini pond andrà scelta con cura soprattutto nel caso di grandi vasche che potranno difficilmente essere spostate.
Verrà posto preferibilmente dove potrà ricevere il beneficio di qualche ora di sole durante la giornata in modo che le piante possano svilupparsi al meglio, a meno che non si voglia dedicarlo interamente a muschi o altre piante delle zone umide, come le felci che hanno poche esigenze di luce.
Per la messa in opera abbiamo bisogno di un contenitore impermeabile, qui la creatività di molte persone ha fatto strada andando a riadattare oggetti più svariati, contenitori impermeabilizzati con vernici, teli per laghetti o alla meglio con cellophan o buste nere, riadattando addirittura vecchi pneumatici o vasche da bagno in disuso, botti, mastelli o vasi, costruzioni in tavole di legno, etc. invece di acquistare vasche già pronte.
Le dimensioni della vasca sono importanti, da queste dipenderanno la scelta di flora e fauna, avendo ben presente le esigenze di spazio  delle specie inserite.
Per questi angoli di verde palustre, dove le piante contribuiranno alla depurazione dell’acqua da inquinanti organici, si potrà scegliere piante nostrane tra cui le semiacquatiche Alisma plantago, poligono persicaria (Persicaria maculosa ex Polygonum persicaria), salcerella (Lythrum salicaria), tife (Typha latifolia e T. angustifolia), varietà di carici (Carex sp.), crescione d’acqua (Nasturtium officinale) o le galleggianti ninfee (Nymphaea  alba.) e lenma (Lenma sp.).

Mini pond
Tra le alloctone papiro del Nilo (Cyperus papyrus), papiro reticolato (Cyperus alternifolius), giacinto d’acqua (Eichhornia crassipes), lattuga acquatica (Pistia stratiotes) e loto (Nuphar sp.). (IMPORTANTE! Vedi nota ad inizio pagina).

Tra le piante sommerse con funzione ossigenante potremmo introdurre ceratofillo (Ceratophyllum sp.), miriofillo (Myriophyllum sp.), i potamogeti (Potamogeton sp.), le callitriche (Callitriche stagnalis/C. platycarpa) e altre straniere come elodea  (Elodea densa), Lagarosiphon major e altre ancora (IMPORTANTE! Vedi nota ad inizio pagina).
Il sistema migliore per fornire un substrato nutriente alle piante radicanti è quello di utilizzare vasi riempiti con un misto, in pari misura, di breccione e pozzolana a pezzatura grande dopo averli sciacquati dalle polveri.
L’uso dei vasi, così preparati, ha la doppia funzione di non disperdere sul fondo del mini pond i substrati e dare l’eventuale possibilità di spostare in luoghi riparati le piante che temono i freddi durante l’inverno. Sarà comodo assicurare ogni vaso ad un fil di ferro per ovviare alla rimozione o a controlli.
La presenza di pesci riveste una funzione antizanzare, trattandosi per lo più di contenitori non trasparenti se si vuole vedere dall’alto i pesci ospitati si può optare per comuni pesci rossi, koi o tinche dorate.
Se poco ci importa di vederli le possibilità sono molte e variano ma si dovrà sempre tenere conto delle temperature invernali e di non inserire pesci che brucheranno le piante acquatiche.
Lo stesso discorso a spese del verde vale per l’introduzione di gamberi che andrebbero  ad espletare la loro alimentazione in parte vegetariana.
Anche i molluschi potranno essere ospitati, tra questi ci sono Lymnee, Planorbis, …, .
E’ importante considerare un paio di cose: rane o loro girini, come gli altri anfibi italiani sono specie protette dalla Convenzione di Berna quindi non detenibili, inoltre un ecosistema così limitato difficilmente sarà in grado di supportare la loro alimentazione;

se si introducono piante o animali alloctoni come pistia, giacinto d’acqua, gamberi e pesci stranieri vari come gambusia (Gambusia affinis), carassio (Carassius auratus), …, abbiate la correttezza nei riguardi dell’ambiente di creare un mini pond a prova di fuga, una vera e propria gabbia, che non permetta la fuoriuscita di fauna e flora anche in casi di piogge eccessive o incidenti assortiti. La nostra passione per la natura deve essere sempre accompagnata dalla consapevolezza etica che l’inquinamento non è rappresentato solo da derivati del petrolio e pesticidi.

Emilio Martiello
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