Le specie della famiglia Equisetaceae sono comparse sulla terra circa 395 – 345 milioni di anni fa e hanno mantenuto quasi invariati i caratteri.
Questa erbacea perenne è diffusa fino ai 1500 m con distribuzione circumboreale quindi presente in Eurasia, Nord Africa, America del nord. In Italia si rinviene su tutto il territorio.
Il suo nome è legato all’habitat palustre dove frequentemente cresce, la radice greca “telma” (τέλμα sostantivo) significa palude.
E’ frequente in luoghi umidi in genere, come prati con ristagni, sorgenti e ruscelli ma può benissimo accontentarsi dei margini stradali quando vi trova le giuste condizioni.
Nel periodo invernale la parte aerea secca e sparisce del tutto, restano le gemme dormienti ipogee nella radice rizomatosa che ha varie ramificazioni ed è disposta orizzontalmente.
In primavera si sviluppano nuovi fusti cilindrici. Dapprima quelli fertili alti fino a 20 cm, di color giallastro/crema privi di clorofilla, terminanti con una spiga composta dagli sporangi più scuri che dopo aver assolto al compito riproduttivo seccano. Poi spuntano i fusti giallastri e sterili, che possono raggiungere 2 m d’altezza, ramificati in verticilli di color verde e posti in corrispondenza dei nodi, che svolgono la funzione fotosintetica.
Entrambe le tipologie di fusti sono cave e divise con nodi e internodi.
La fioritura è assente, la pianta si riproduce per mezzo di spore da marzo a maggio.
Emilio Martiello
© Acquefredde.it . È assolutamente vietata la riproduzione, anche solo parziale, delle illustrazioni, del testo e delle foto presenti in questo articolo, senza il consenso dell’autore.