Zantedeschia aethiopica. Falsa calla

Pianta perenne  che appartiene alla famiglia delle Araceae, originaria del Sudafrica e naturalizzata in zone con abbondanza d’acqua a seguito della coltivazione come ornamentale.

E’ attualmente una presenza alloctona in Australia e in alcuni stati americani ed europei.

In Italia è considerata alloctona invasiva in Toscana e presenza alloctona casuale in molte regioni dove potrebbe diventare invasiva.

Spesso  fuori dalla nomenclatura binomiale, e con l’uso del nome comune, viene detta “calla” quindi confusa con Calla palustris, altra specie completamente distinta.

Ciò è dovuto ad alcuni caratteri morfologici che presentano similitudini.

Le dimensioni in Calla palustris sono inferiori non superando i 30 cm di altezza, inoltre le foglie sono tondeggianti e cuoriformi mentre In Zantedeschia aethiopica sono lanceolate.

Entrambe  possiedono una spata bianca attorno allo spadice ma anche questi in C. palustris sono di dimensioni minori.

L’ habitat in cui possono essere rinvenute è pressappoco lo stesso, tuttavia la nostrana Calla è una vera pianta acquatica mentre l’altra nell’areale nativo vive si in luoghi umidi ma soggetti a periodi di siccità.

Fitta macchia a Zantedeschia fotografata in provincia di Latina

Il nome del genere Zantedeschia è stato dato in onore di Giovanni Zantedeschi (1797-1873) botanico italiano dal collega tedesco Kurt Sprengel (1766-1833).

Possiede un rizoma oblungo dal quale si elevano le foglie picciolate, sagittate con lobi arrotondati e con apice acuminato.

Lo spadice, che costituisce l’insieme dei veri e propri fiori, è lungo circa la metà della spata (foglia modificata a protezione di color bianco) con la parte superiore interamente coperta da antere densamente affollate e di color giallo brillante.

Nello spadice la parte inferiore porta fiori femminili e nella parte superiore fiori maschili.

La fioritura avviene nel periodo primaverile.

Il frutto è una bacca che contiene da 1 a 3 semi.

In condizioni ideali può raggiungere l’altezza di un metro.

Se inselvatichita, come quando coltivata, in condizioni adatte tende a formare fitte macchie.

In inverno mal sopporta temperature troppo basse.

Predilige luoghi semiombreggiati e fertili. Non troppo umidi nei periodi freddi, al contrario di ciò di cui ha bisogno in primavera ed estate.

Non può essere coltivata direttamente in acqua ma posta al margine.

Emilio Martiello

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